martes, 5 de septiembre de 2006

 

news da tours, partenze, ormoni impazziti, femminilità...riflessioni sul senso della vita...






innanzitutto, condoglianze per la morte del bassista di carmen consoli.
poi..

hier le cheval m'a appellé...il dit qu'il n'est plus amoureux de moi, qu'il habite avec un ami, dans un vrai appart..qu'il a changé de travail, il fait les éscalier en bois maintenant, il m'a donné son nouveau adresse et maintenant je me sens plus sereine, je peux l'appeller sans craindre de lui blesser!!

oui, fou, mais..sympa!

pour le reste...je me sens en tempète ormonale...callenta pollas, sigh!parce quand il m'a dit comme ça, il m'a donné l'envie de lui plaire otra vez...c'est pas possible ça!


je voudrais étre belle sensuelle féminine comme marilyn, j'adore comme elle parait ambigue, provoquante, simple, ironique, stupide quelquefois, ingénue...


mais je reste une vieille aimante des voyages, une femme de la route...ms dans un autre sens!!jejeeee!!

une fille qu va a tours m'a contacté...je parlais de vous avec ma pinte, trop pétite, sigh!et les photos...sigh!!

je vous aime!!

j'ai envoyé une carte postale à michel, le vuex des cigares, vous vous rappellez???


Comments:
oh non, le cheval t'appelle pour te dire qu'il ne t'aime plus?? alors, pourquoi est-ce qu'il t'a téléphoné??
mon dieu! il a encores d'espoirs.

Bon, Marilyn n'est pas ma femme idéal, je te préfére, et oui, c'est très probable que tu seras une vielle heureuse comme celles de la photo!

Bisous!
 
mery!
magari un giorno ci faranno delle foto come alle due vecchiette...dovrò prendere la patente, però! à plus
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO