sábado, 23 de septiembre de 2006

 

grrr...yo y el ordenador...magnana sera otro dia!

mierda!!!habia contado toda mi vida de esta semana en don horas de palabras, y...est ordenador me vuelve loca!!!!mada que hacer!!!todo perdido!!buahhhhhhhh!!!
en sintesi: he visto mi ex 'chileno', y...guapooooo!y muy bien, pero no sè...el tenia novia, no sé si la tiente. de toda forma, no sé si piensa aunque si en una esquina de su cabeza de volver à mi. creo que no, no tengo que ponerme problemas su eso. pero es muy bueno hablar con el, es unpoeta y me siento bien y serena y fliz cuando me habla,como una nina. el sabe contar, y sus cuentos me fascinan.
he dicho hal chico de padova, que tenia que llegar aqui para verme, que enmi cabeza y en mi sientimentos hay encore stefano, yel padovano me ha dicho que se retira del scenario. triste,pero bueno vale.
he perdido la que podia ser l'ocasion de mi vida con un chico que esperado anos y anos, y ahora que viene tengo miedo que venga. estoy loca, pero eso ya lo sabeis!!
no tengo vida sentimental, y cuando tengo ocasion por el finalno la quiero...puedo ser un personaje de sex and the city!esto serial tv me recuerda nosotras supernenas...jejeeee!!
buenas noches, os quiero1!
magnana quiero ententar a escribir lo que miputa ignorancia ordenadora no ha permitido de publicar esta noche...
os quiero!

# posted by mery @ 2:27 a. m.
Comments:
que no tienes vida sentimental?
mira, te voy a recetar una cosita, durante un tiempo NIENTE de vida sentimental! qué jaleos, que líos!
y bajale de ese pedestal, los mejores poetas están muertos.

Besos! lol

j'espére pas avoir être très dure, mais tu dois être célibataire pour quand tu viendras looool
# posted by Blogger Ló : 23 septiembre, 2006 13:27
 
"mi puta ignorancia ordenadora" jajaja, frase buona!
ma figurati se non hai vita sentimentale!! guarda k io devo inventarmela!
sono contenta perché fra due giorni ci vedremo finalmente!!!
tvb
# posted by Blogger Mirta Peces : 23 septiembre, 2006 17:56
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO