attualmente in italia, ma mi sento un po' il viaggio dentro...chissà quale la prossima meta (a parte america del sud 2015!)...SPAGNA, spero!o francia, o roma, insomma...dove il vento mi porterà!!(mary poppins?hehe!)
"considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e conoscenza", Dante, Inferno, Canto XVI, vv.118-120
AlLeVi
L'abbandono
Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici.
L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari.
L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore.
Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene.
Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce.
Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità.
….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette.
Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un
singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che
verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano.
Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono
all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si
fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una
più inutile dell'altra.
Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle
ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non
sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o
disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili.L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è
ora di svegliarsi..."Stefano Benni, ELIANTO