miércoles, 16 de agosto de 2006

 

weekend al mare

vendredi dernier je suis allée à la mer...
pas vraiment cette mer-ci mais quand meme!!
je suis allée chez mon ami casso, il a un petit appart à la rivière romagnola, très mignon.
il y avait aussi ses parents, je les connais asez bien, vu qu'il était un des mes copains d'école maternelle et primaire.
vendredi soir fete du vin....comment ne pas se rappeller de TOURS...rien à voir, malheureusement!
pas mal, bon vin et bonne musique, mais seulement le droit à 5billets à 5euros pour la dégustations des vins, et il y avait des vins qui nécéssitaient de 2 billets!
tours me manquait beaucoup....personne en fin de soirée était ivre...que tristesse!jejejejeeee
le pétit village de la fete était assez joli, voilà une photo: un bourg médiéval, avec des pétites ruelles et musiciens à nombreux coins des rues..
le jour après, tour en tandem, c'est trop rigolo!!!
j'adore aller en vélo!!
mais il a fait mauvais temp le jour entier..
soirée de barbecue chez la copine du frère de casso, ça m'a fait assez bizarre parce que:
-je n'aime pas la viande!
-la soirée était assez...hmm...couple: les parents de casso, son frère et sa copine, moi et mon ami...brrr!!!je deteste ça!!
mais...pas grave!!
le lendemain, mon dernier jour et première journée de soleil à la plage: je me suis meme baignée!mais mon ami ne m'a jamais présenté à ses amis, et j'imagine qu'ils ont pensé un peu tous que je suis sa copine....grrrrrr!!!
JE NE VEUX PAS UN COPAIN!!!!pas lui, pas maintenant!!
mais en général bien, j'ai vu la mer, j'ai mangé beaucoup, je me suis amusée...
biz!!!
mery





Comments:
Si j'aurais être là-bas j'aura bcp bu, et après... vomíer, vomier et vomier una volta de piu!
 
fino 11 volte!!!jajajaja
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO