viernes, 7 de julio de 2006

 

Sogni...


A volte i sogni son desideri...
spesso per mesono la risoluzione di problemi che non avrò il coraggio o l'oppurtunità di risolvere in altro modo. ED' un po' come fare pace con me stessa, coi miei ricordi, col mio passato e il mio presente, per andare avanti un po' più serena...ed è solo un sogno!!
Stanotte ho sognato che ero in una casa,la mia nel sogno ma non nella realtà, all'ultimo piano (credo), un po'
vecchia e tenuta male, tipo casa studenti.
Era sera, c'era pure la mamma, non aspettavamo nessuno, a un ceto punto suona la porta.
M'arriva pure squillo al cellulare, è il cavallo, sembra che sia a bologna per trovarmi, allora spengo il telefono per evitare che mi cerchi.
Credo che sia lui alla porta, e invece...c'è stefano che sta salendo le scale.
Insieme a un suo amico chileno, enorme. E' tornato a bologna quella sera e per prima cosa è passato da me. gli faccio un sacco di feste, son davvero contenta, e pure lui lo è.
Li ospitiamo, naturalmente, e ci mettiam a parlare: mi saluta con un bacio piccolo leggero sulla bocca come se fosse normale, e io non so cosa pensare, ma faccio finta anch'io che sia nulla.
lo trovo piu' bruttino ma mi piace.
a dire il vero penso che forse non so se ci starei ancora, ma mi piace.
poco dopo non so come arriva pure la sua nuova morosa (non la livia): è bionda e mi dà l'aria di una che se la tira, è imbronciata e sembra che ce l'abbia con me. io non so perchè organizzo una festa per i due.
in un certo qual modo, mi ha fatto proprio piacere...continuo la realtà come se fossero racconti, creandogli una specie di 'lieto fine'...
ho un'anima da raccontastorie pure quando dormo!!
oggi il tipo dell'ufficio didattico è stato carinissimo, sembra che i problemi non ci siano più, si è pure scusato di averci messo del tempo. dio mio che gente cortese!!!non me lo ricordavo!!
un bacio grosso a tutti,

merygonfia (colpa delle zanzare!!)

ps: que raro!!!!!

Comments:
salut Mery! ha ha ton blog semble la rubrique de sport d'un journal!
gros bisous ma belle! demain je pars en Angleterre!
sono nervosa perche io non fato il bagage ma aspetto a la mia mamma, lei poi la fare per me, ha ha ha
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO