domingo, 23 de julio de 2006

 

famiglia..

...ovvero di come poche parole possano far cambiare l'umore di una giornata...
FAMIGLIA!no podeis imaginar cuanto os echo de menos...cada dia vosotros sois mi fuerza, lo que me hace sentir PERSONA, nonostante los problemas de siempre (como todo lo que he escribido, effacé par mon ordi..et maintenant, j'écris de nouveau..pour vous!).
detesto los malintendidos, y aquì parezco la que no sabe explicarse, la que hace las cosas per ripicca (marta, tienes que explicarlo!), la que no es clara, la mechante...
no quiero ser eso, ni parecerlo!
cada vez que escucho musica espanola pienso a vero que suena y canta con su voz profonda y densa, marta con su avanilla (ventaglio?), luz con ganas de bailar y edu con su cuerpo que suena... y lore que hace todo...
cada vez que veoun cigarro pienso al primero del dia y al ultimo de la noche con marta (y edu!)en la cama, a luz y café y hielo, a ed y su rappel à lucia cada domingo para quedar de fumar..
cada vez que no salgo, pienso a mi vida social en tours, desormais parece solo un souvenir...pero c'était pas un rève!!me siento como 'aves sin nido'...parte de mi nido està con cadauno de vosotros,mi familia!!
gracias para ser mi vera fuerza!!
un groso abrazo
mery pétite animale

Comments:
mery!!!!sei partita solo oggi e già mi sembra che sia passato un anno...mi manchi tantissimo!tvb!!!
 
Meri!!! me has hecho llorar cabrona!! ja ja ja
te hecho muchisimo de menos, hecho de menos todo aquello tan precioso que ya nunca volvera, por eso es precioso, por eso ha sido hermoso, porque era escaso y lo hemos conseguido, lo hemos disfrutado, hemos cerrado fuerte el punio, no hemos dejado que las arenas del tiempo se filtrases por nuestras manos.
 
mery!!!mi manchi tanto.....pufff, dovresti tornare fra due gg...non ho tante cose da raccontarti, anzi nessuna, qui non ci sono novità...mi sta venendo pure voglia di studiare...allora prova ad immaginare k merda!!
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO